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venerdì 25 marzo 2011

Il lavoro nobilita l’uomo (?)

Il lavoro non serve solo a guadagnarsi il pane, ma, si dice spesso, serve a realizzare l'uomo,  a nobilitarlo, a gratificarlo, a dare un senso ad una vita. Io ci credo. Ho sempre pensato che se dovessi mai vincere al superenalotto, mi cercherei comunque un lavoro. Magari part time, sicuramente con la sicurezza di poterlo lasciare quando voglio, ma comunque vorrei lavorare. Per realizzarmi, appunto. Per fare qualcosa che mi piace, impegnarmici e avere delle soddisfazioni. 
Certo, quando non si è miliardari però, tutto si complica.
Si hanno meno possibilità di scelta, ci si deve accontentare ed adattare, e, forse, si perde di vista l'obiettivo di un lavoro soddisfacente, in cambio di un lavoro unicamente redditizio.
Infatti pare che un lavoratore su quattro in Europa sia insoddisfatto del proprio lavoro (e io pensavo fossero pure di più!). Come al solito le cose sono molto diverse da paese a paese, e, come al solito, le cose sono molto migliori al Nord: Danimarca, Finlandia, Austria, Germania e Slovacchia sono i paesi con la percentuale di intervistati più soddisfatta della propria situazione lavorativa. In Italia invece siamo superiori alla media europea di insoddisfazione, con il 27% dei lavoratori che ritengono di non avere una posizione coerente e consona con i loro studi, la loro formazione e con i loro desideri.
E come sempre, purtroppo, la situazione è molto eterogenea anche in base alle diverse generazioni, con i più giovani che sono molto più insoddisfatti della loro situazione lavorativa.
Ma alla fine di questa analisi, a cosa serve il lavoro?
Davvero è uno strumento di realizzazione dell'uomo?forse non sarebbe meglio trovare altri momenti di realizzazione?
Mai come in questi primi giorni di esperienza lavorativa sono stata così indecisa sulla mia visione della vita, e quindi anche del lavoro.
Vedo tutti i giorni persone (o visto che sono solo una stagista, potrei definirli semi-colleghi) che hanno consacrato, o così mi pare, la loro vita, o questa loro fase di vita, al lavoro. Escono tardi dall'ufficio, lavorano anche la sera a casa, se ci sono scadenze si fermano al lavoro fino a notte. Come saranno le loro vite?piene di soddisfazioni, di ambizioni, di successi. Anche io voglio essere così.
Poi il pendolo si sposta, e io vedo anche l'altra prospettiva. Arrivi a casa tardi e consumi tutto il tuo tempo lavorando, sei stressato, e sei a casa solo per dormire. é possibile in questo modo avere altri interessi, mantenere gli amici e le relazioni, avere una vita sociale?
Non so cosa voglio. O meglio, come al solito vorrei tutto, vorrei poter fare tutto e non rinunciare a niente. 
Voglio la botte piena e la moglie ubriaca. Voglio il lavoro esaltante e la vita sociale ricca. Almeno a 25 anni posso provarci?

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