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domenica 11 marzo 2012

L'angelo del focolare

Passato l'8 marzo anche quest'anno, rimangono come al solito un po' di buoni propositi, una marea di dati che ci spiegano quanto ancora dobbiamo fare per la parità uomo-donna e un po' di rivendicazioni femminili in più. Al di là delle frasi fatte, degli auguri e delle mimose (che comunque, dai, fa piacere ricevere) cosa rimane dello spirito dell'8 marzo nella vita di tutti i giorni? Quei principi di uguaglianza e di pari opportunità che a tanti di noi sembrano così scontati ed ormai affermati, sono davvero patrimonio comune di tutti in Italia? La strada verso la parità fra uomini e donne, in tutti i settori, è una strada tracciata e lineare, con una rotta definita verso cui ci stiamo dirigendo, o è una meta difficile da raggiungere e ancora lontana?
Sono rimasta sconvolta nel leggere un articolo delirante su internet, su un sito che non linkerò, perchè proprio non voglio fargli pubblicità, in cui si spiegava come la vera vocazione delle donne sia la casa e la famiglia, e che la pretesa che le donne lavorino ha solo contribuito alla distruzione delle famiglie e all'aumento dei divorzi...
No. non sto scherzando. 
Era un articolo serio e recente, e nei pezzi più pazzeschi recitava testualmente così...

Da vero comunista con la fissa del lavoro, ha auspicato che il sistema Italia ampli l’estensione degli asili nidi e dei servizi all’infanzia affinché le donne siano più libere di lavorare. Invece di prendere atto che l’entrata della donna nel mondo del lavoro ha snaturato e destrutturato la famiglia italiana, Napolitano ha gettato le basi per un’ulteriore escalation di crisi famigliari. Al contrario delle donne che hanno festeggiato senza cognizione di causa (leggasi anche senza sapere quel che fanno), l’unico ad avere colto la valenza ideologica della festa della donna, è stato il presidente Napolitano. L’adoratore del Totem lavoro dovrebbe ricordarsi che sin dagli albori dell'umanità le donne hanno da sempre svolto ruoli che ruotavano prevalentemente all'interno delle mura domestiche. I risultati erano entusiasti: stabilità famigliare, figli rettamente allevati ed educati, aborti e divorzi zero. Poi arrivò il sessantotto e la festa della donna. Anarchici, rivoluzionari, figli dei fiori, libertini, comunisti, pagani, abortisti, divorzisti e femministe, insinuarono che la donna poteva realizzarsi maggiormente uscendo di casa. Gli effetti furono catastrofici: instabilità famigliare, figli allo sbando, aborti, divorzi e corna decuplicati. Fatti che nessuno può negare! Il governo Monti invece di perdere tempo a parlare di pari opportunità, di diritti delle donne, di quote rosa e baggianate analoghe, dovrebbe piuttosto impegnarsi a varare politiche famigliari che permettano alla donna di fare la madre e la moglie (una femmina stanca e stressata non è in grado di fare le fusa al marito) a tempo pieno senza costringerla ad uscire di casa. Le donne che scimmiottano i maschi nella carriera professionale o politica, non solo tradiscono il dono della femminilità, ma contribuiscono in maniera determinante all’impoverimento e alla denatalità del paese Italia. Meno festeggiamenti e mimose, e più figli! Le vere donne, mogli e madri, sono questo!

Ah Ah Ah. 
No. non è un pezzo satirico. 
A quanto pare c'è ancora una parte del mondo che ci vede come gli angeli del focolare, come tante moderne cenerentole chiamate a fare i lavori domestici, a rendere la casa un nido felice, a partorire figli a tutto spiano ed occuparci della loro educazione. E guai a mettere il naso fuori di casa! Ecco a cosa dovrebbe pensare il governo, a trovare un modo per impedire alle donne di uscire di casa, e magari anche di leggere i giornali o navigare su internet, non si sa mai che si facciano delle ambizioni personali o lavorative! In fondo è la biologia, la religione e la storia che lo dicono, no? 
Ragazze, a parte lo sdegno e l'incazzo per simili, queste si, baggianate, il problema è serio!
Quanti uomini, quanti ragazzi, quanti amici, fratelli o fidanzati, magari non con questi toni da talebano, pensano almeno un pochino queste cose? Tanti anni di femminismo, di giuste rivendicazioni, di manifestazioni e di proteste, hanno cambiato la società, gli uomini e anche noi donne?
Tutte sappiamo quanto sia difficile conciliare il lavoro e la carriera con la famiglia, tanti studi quantificano le ore di lavoro che le donne si sobbarcano rispetto agli uomini in lavori casa e lavori di cura, eppure la situazione non è poi così cambiata, almeno in Italia.
Quanti sono gli uomini che trovano normale cucinare, lavare, pulire o portare i bambini all'asilo? Quanti sono gli uomini che non danno per scontato che sia la propria compagna a lavare i piatti? Com'è possibile che dopo una qualsiasi cena, sono sempre le donne a scattare sull'attenti per iniziare a sparecchiare?
Colpa della cultura, colpa della società, colpa dell'abitudine e dell'educazione, si dice. 
Quindi le generazioni di donne che hanno lottato prima per il voto, poi per le leggi su aborto e divorzio, quelle che in piazza gridavano "il corpo è mio e me lo gestisco io", nelle loro case non sono state capaci di crescere i propri figli maschi con questi insegnamenti? 
Che speranza abbiamo allora, se a cuore di mamma non si comanda? 
Com'è possibile raggiungere la parità sul mondo del lavoro finchè non si raggiungerà anche la parità in casa, finchè non si condivideranno le responsabilità domestiche? E quale legge può farlo? Possiamo chiedere al governo di obbligare per decreto gli uomini a fare le lavatrici e a stirare? 
E se partissimo dalla scuola e dall'educazione per cambiare una volta per tutte la cultura e la società italiana? Ecco. La scuola è sempre la risposta. Però, per un tema così difficile da affrontare, ci vuole una riforma radicale...

Io ho un'idea...se reintroducessimo le materie di aggiustaggio e di educazione domestica, cambierebbe qualcosa? 
No, ma che avete capito, intendo aggiustaggio per le bambine ed educazione domestica per i i bambini! 
Forse così riusciremmo a rimescolare un po' le carte e ad eliminare le differenze di genere!
E quando sentirò una mamma rispondere al proprio figlio "Tesoro, non piangere, certo che puoi fare il vigile del fuoco come tua sorella. Non è vero che è un mestiere solo da femmina", allora avremo davvero eliminato gli stereotipi di questa società!!!