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martedì 3 maggio 2011

Gli esami non finiscono mai...

Si sente sempre dire che gli esami non finiscono mai, e solitamente si da un'interpretazione un po' negativa di questa frase...si immagina l'ansia, lo stress, l'insicurezza e la fatica che derivano dal dover preparare un esame, e si pensa che, purtroppo forse, di situazioni così ne capiteranno tutta la vita.
Però, da ex studentessa universitaria, che si considera ancora più vicina al mondo dello studio che a quello del lavoro, posso dire, ripensando al mio immediato passato, che in fondo dare esami non era così male. Certo, lo sto dicendo io che gli esami li ho già finiti, almeno quelli universitari, e mentre ero alle prese con libri, manuali, esercizi e tomi vari magari non lo dicevo in modo così convinto. Però, nonostante lo stress, nonostante la fatica, nonostante la paura, fare esami aveva anche degli aspetti positivi, ed io inizio a ripensare al periodo degli esami, e ovviamente anche a tutto il resto della vita universitaria, con un po' di nostalgia. (ok so bene che tutti quelli che stanno preparando esami in questo momento mi stanno insultando!)
Ripensate alle vostre prime amicizie all'Università, e forse anche al Liceo, alle Medie e così via, non sono forse nate studiando? Non conoscete quell'atmosfera pazzesca, frenetica e adrenalinica della sera prima dell'esame, tutti in gruppo a bere caffè ad oltranza e ad interrogarsi?e ovviamente a ridere per ogni scemenza, a fare pronostici e previsioni, ad architettare diabolici piani per copiare, a mangiare, riposare, farsi coraggio sempre tutti insieme?
L'università è anche questo. Fare esami è anche questo. è gruppo, comunità, amici, e condividere con queste persone un sacco di tempo. Ricordo quasi più i momenti passati a preparare gli esami, e tutti gli aneddoti che ci sono dietro, che i contenuti di quegli stessi esami. Statistica: so dove l'ho preparato, con chi (e da quell'esame sono nate importanti amicizie!) ma ricordo a malapena come si calcola la media. è stato un esame stressante, credo di aver pianto pure, è stato il mio voto più basso di tutta la mia carriera, non vedevo l'ora di verbalizzarlo e non pensarci mai più, eppure ora lo ricordo con affetto e nostalgia.
Lingua inglese alla specialistica: una materia inutile, noiosa, ripetitiva, stupida e purtroppo a frequenza obbligatoria, eppure mi sono divertita, ed ho migliorato molto le mie capacità di gioco a snake, sul cellulare!
Ricordo serate estive a preparare l'ultimo esame dell'anno, che da serate di studio si sono trasformate senza troppi rimpianti in serate in pizzeria. Ricordo di aver preparato esami in una giornata, contando sul fatto che i miei amici mi aiutassero, mi spiegassero e mi dicessero cosa dovevo sapere. Ricordo i lavori di gruppo, le slides, le sentenze, le preparazioni in comune.
Ricordo almeno una biblioteca per ogni città in cui ho vissuto e studiato, dalla piccola e per me sempre accogliente biblioteca comunale di Zola, al dipartimento di scienze economiche in Strada Maggiore, dalla biblioteca di Novoli a quella di Bruxelles durante il blocus. 
In fondo studiare non era così male, e se mi guardo indietro, e penso a tutte le persone che, grazie agli esami ho conosciuto e che mi sono ancora vicine, spero che davvero gli esami non finiscano mai!

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