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lunedì 4 aprile 2011

Week end da lavoratori


Il mio primo vero week end da lavoratrice è appena passato. 
Dopo aver superato traslochi, shopping forsennato e poco soddisfacente di camicie-giacche-tailleurs (cioè come trasformare in due giorni un armadio da studentessa in un armadio da lavoratrice) e svariate feste di laurea, ho avuto un week end abbastanza libero, cosa che mi ha fatto riflettere su alcune differenze.
Sarà stato perchè c'erano 25 gradi ed un sole quasi estivo, ma questo week end è stato proprio piacevole.
Fra i pro e i contro da mettere sulla bilancia di questa mia nuova condizione di vita, dunque, ci sono anche i week end. Ho assaporato (come ho sempre immaginato sarebbe stato) un week end di completa libertà. Totale e meritato fancazzismo. Mentale e fisico. Niente da studiare, nessuna ansia per esami imminenti, nessun capitolo di nessuna tesi da scrivere, nulla da consegnare. Due giorni di totale e completo riposo. Giustificato e meritato. Nessun senso di colpa per qualcosa che avrei dovuto fare. Vacanza. Ferie. Week end. Esattamente quello che dovrebbe essere, ma che da studenti non è mai. Certo anche da studenti si cazzeggia, ma si ha sempre quella sensazione un po' ansiolitica del tempo che manca al prossimo esame, alla prossima scadenza. Si sa sempre che si sta trascurando qualcosa. Invece da lavoratori, il riposo nel week end è un diritto e un dovere, è normale, previsto e benvisto da tutti.
Insomma fra tutti i più e i meno che sto assegnando in questo momento, il week end da lavoratore è decisamente un più.

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