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sabato 23 aprile 2011

Ansia da prestazione

So che questo blog dovrebbe parlare di lavoro, di stage, dello sfruttamento dei poveri neolaureati e delle prime, tragicomiche, esperienze di noi, giovani del 2011, nel fantomatico "mondo del lavoro", eppure oggi ho voglia di scrivere di altro... tanti anni di esercizi al liceo mi hanno però formata, e continuo ad essere molto brava a trovare i famosi "collegamenti" (quanti punti in più si ottenevano a fare citazioni in latino durante un'interrogazione di letteratura italiana, o a spiegare un passaggio di filosofia durante un compito di greco!), e scommetto quindi che riuscirò a passare da una recensione cinematografica all'argomento del lavoro in poche frasi.

PRONTI?VIA! inizia il gioco e partiamo dal commento al film, uscito nei cinema in questi giorni, HABEMUS PAPAM, di Nanni Moretti, che vi prende parte, come al solito, anche come attore.
Bellissimo film, profondo, leggero ed ironico allo stesso tempo, che pare trattare un tema, solo apparentemente, molto lontano da tutti noi e dalla quotidianità. Roma, giorni nostri. I cardinali di tutto il mondo si riuniscono in conclave per eleggere il nuovo papa, e dopo varie fumate nere, finalmente ne scelgono uno. Sembra tutto normale, tutto scontato come sempre, ed invece, sulla soglia del balcone, dopo essere già stato annunciato dalla storica formula "Nuntio vobis magno gaudio habemus papam", il nuovo Papa ha una crisi di panico e scappa. Lasciando tutto il mondo nell'incertezza sulla sua identità, e causando, di fatto, il sequestro di tutti i cardinali (e del povero Nanni Moretti, psicologo) dentro al Vaticano, poichè fino a che non ci sarà l'annuncio dell'elezione, il conclave non può considerarsi concluso. Il film continua così, in maniera molto delicata e poetica, a descrivere la situazione drammatica di una persona che è stata scelta ma che non si sente all'altezza. Di una persona piena di sensi di colpa, che sa cosa gli altri si aspetterebbero da lui, ma che non riesce a farlo, e per questo soffre, si strugge e non riesce a fare altro che scappare. 
A parte consigliarvi il film, che ha anche alcune battute e trovate molto simpatiche (il torneo di pallavolo dei cardinali, per esempio, o la guardia svizzera che deve muovere le tende nelle camere del Papa, per far credere che lui sia ancora li), con una bella interpretazione di Nanni Moretti e una bella colonna sonora (Mercedes Sosa, Todo Cambia), è arrivato il momento di spiegarvi perchè ho deciso di trattare questo argomento sul mio blog. 
La realtà è che il film mi è piaciuto, mi ha colpito e mi sono immedesimata. Ebbene si, mi sono immedesimata nel Papa, soprattutto nella mia situazione attuale. 
Iniziare un lavoro significa infatti essere sempre sotto pressione ed avere un incarico significa avere delle responsabilità, sia che si tratti di uno stage sia che si tratti di fare il Papa. Certo le responsabilità e le ansie sono commisurate alla situazione, ma poi molto dipende da come uno le sa gestire. E allora io in questo periodo mi sento un po' così, e al lavoro vorrei dimostrare quanto sono brava e quanto hanno fatto bene a scegliermi, e di conseguenza sono sempre un po' ansiosa e con la paura di sbagliare. Ogni tanto mi viene voglia di fuggire, come nel film, e penso a quanto era più rilassante, forse, la mia vita di prima. O forse avevo già imparato a gestire le ansie universitarie da esami e ormai non le sentivo più, mentre ora devo imparare a convivere con altre situazioni. 
Però se io fossi stata in Nanni Moretti, psicologo, avrei detto al Papa che essere ansiosi per le nuove esperienze è normale, anzi significa che si prendono le cose a cuore, e che sbagliare, soprattutto all'inizio, è lecito ed istruttivo, e che bisogna tener duro ed avere fiducia in se stessi. Prima o poi impareremo a gestire anche le nuove situazioni, e a pensare a quanto eravamo sciocchi un tempo a preoccuparci per certe cavolate, e a trovare nuovi motivi di ansia nelle nostre vite. 
O almeno questo è quello che cerco di ripetermi tutte le mattine quando, pensando al lavoro, ho un po' di ansia da prestazione.



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