Pagine

domenica 5 agosto 2012

Non rimandare a domani quello che potresti fare oggi

La saggezza popolare ce lo insegna, e ci spiega che bisogna essere formichine coscienziose e lavoratrici e non cicale allegrotte e poco lungimiranti: se c'è da lavorare c'è da farlo subito, senza posticipare che il domani non si sa cosa ci porti. 
Libera, la mia maestra di matematica delle elementari aveva un proverbio per ogni domanda e quando, un po' svogliati, chiedevamo di giocare, di saltare per un solo pomeriggio compiti e lezioni (le ragioni erano tutte le volte razionali e ragionevolissime per noi... è quasi Natale, è caldo, abbiamo lavorato troppo la mattina, siamo in pochi, siamo in anticipo sul programma, siamo più bravi di quelli di 2°A, ecc ecc) lei ci rispondeva, sempre, che non bisogna mai rimandare a domani quello che si può fare oggi. 
Un inno alla produttività, praticamente.
Dopo che questo primo tarlo era stato ben inculcato nella mia giovane e fresca testa di bambina, al liceo ho continuato a vivere secondo questa filosofia... Liceo Classico, sezione impegnativa, ambiente competitivo e stimolante... risultato: tanti pomeriggi passati a studiare e a fare versioni, secondo la logica del "mettersi avanti". Accumulare troppe interrogazioni e compiti era un attimo, l'unica salvezza era cercare di gestire tutto, come tante formichine a testa bassa.
Sarà per questo che sono tanto produttiva anche al lavoro? Questi miei "traumi infantili" mi spingono inesorabilmente a lavorare e lavorare e lavorare manco fossi una calvinista?
Eppure non c'è stakanovismo che tenga all'estate, al sole e al caldo (sarà perchè i miei trascorsi scolastici mi hanno allenata a lavorare solo fino a metà giugno?!?)..
E così l'ultimo mese di lavoro è stato un lento avvicinamento alle ferie, fatto di lamentazioni e sbuffi, di conti alla rovescia ed aperitivi aziendali di saluti, fino all'ultimo venerdì: saluti e baci e pc spento per il prossimo mese (più o meno).
In questa fretta di arrivare alle vacanze quanto è stato posticipato e rimandato a settembre? Al di là dei lavori operativi e concreti (GIURO ho finito tutto!!!!), quanti problemi non sono stati mentalmente affrontati, ma sono stati chiusi per un po' in un cassettino? La mia impressione è che un po' sia normale... abbiamo messo tutto in stand by e poi a settembre vedremo come uscirne, in fondo non siamo mica robot! 
Tutto giusto e tutto condivisibile, ma ora davanti a me ci sono 30 giorni di riposo e cazzeggio ed io inizio già a tremare all'idea della fine della ferie e di quello che mi aspetterà a settembre... in fondo l'altra cosa che la maestra Libera ci diceva sempre era che tutti i nodi vengono al pettine!

Nessun commento:

Posta un commento