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sabato 11 agosto 2012

C'è un medico in sala???

Estate, è caldo e fuori di casa si boccheggia e non si respira. Un'ottima occasione per fare un po' di ordine fra le proprie carte o, ancora più difficile, fra i propri file. E così aprendo vecchi documenti fatti qualche anno fa ho iniziato a riflettere su quanto il mio stile, il mio metodo, la mia impostazione sia cambiata da quando lavoro. E ho quindi iniziato a pensare a quanto dice di noi il nostro lavoro, a quanto ci descrive e ci condiziona nella vita anche extra-lavorativa.
Da quando lavoro ho cambiato stile, sarà che uso tanto il computer, ma dal mio pc è piuttosto evidente, da come archivio i miei file, fino alla formattazione che uso (e soprattutto dal fatto che formatto qualsiasi cosa, anche una lista della spesa!) Ma è così per tutte le professioni?
Certo per alcuni è praticamente obbligatorio comportarsi in ogni istante della propria vita come se si stesse lavorando, un medico sarà sempre un medico, anche quando è in ferie... e da qui la famosa frase dei film "c'è un medico in sala????". 
Ma per gli altri è sempre così? Chi è che non si cala così tanto nel proprio lavoro da farsene condizionare anche nella vita privata? Un elettricista non avrà sempre un occhio di riguardo per tutte le lampade di tutte le stanze in cui entra? Un motociclista non andrà in moto anche nel tempo libero? Un consulente che usa computer e excel dalla mattina alla sera, non userà questi strumenti anche per decidere cosa mettere in valigia? (si lo sto facendo davvero !!! )
E quindi sarà mica per questo che si dice che il lavoro nobilita l'uomo? Perchè ci definisce e ci dice in ogni momento chi siamo?

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