Un'estate al mare. Non più. Quell'era è finita.
La mia prima estate da lavoratrice. Uno shock. è luglio e sono ancora 10 ore al giorno in ufficio, e non so come farò a reggere fino ad agosto. Forse l'estate è il periodo in cui si nota di più il passaggio tra il mondo dell'università e il mondo del lavoro. Ho passato 25 anni della mia vita a fare almeno un paio di mesi completi di riposo, svacco, cazzeggio, mare e vacanze. E ora il mio contratto prevede 22 giorni di ferie l'anno.
VENTIDUE. All'anno. Un trauma.
Ricordate il periodo delle elementari, delle medie e del liceo? il 10 giugno finiva la scuola e fino a metà settembre era la libertà più totale. Un tempo sospeso, lento nel suo scorrere, e quasi noioso. Un po' di settimane al mare con la famiglia, un po' di settimane in "colonia" o in vacanze studio all'estero, un po' di settimane ospiti di qualche amico in località balneari, e il resto del tempo diviso fra scorrazzamenti in campagna dalla nonna, con una banda di cugini al seguito, e la piscina comunale. Certo c'erano anche i compiti delle vacanze, ma qualche paginetta di libri di esercizi, un po' di versioni o dei romanzi da leggere sotto l'ombrellone non sono mai stati un problema. Anche all'università era abbastanza facile, con un po' di organizzazione, non ridursi a dare gli esami più pesanti a luglio e a settembre, e già così, avere l'ultimo esame dell'anno il 10 luglio, sembrava un po' un affronto al tempo sacro dedicato all'estate e alle vacanze.
E poi sono piombata nel mondo reale. Sapevo già che sarebbe successo. Sapevo già che sarebbe stato così, ma la consapevolezza non ha diminuito il mio senso di spaesamento in questa mia prima estate lavorativa.
E per cosolarmi un po' continuerò a ripetermi nella mia testa le parole di una canzone degli Skiantos..
Anche se fa un po' volpe e l'uva sono quasi riuscita a convincermi che al mare non voglio più andare...
Valeva la pena, si
di venire in vacanza
di affittare una stanza col mare di fronte
ah si....
t'ho portata nel porto, ma tu
m'hai lasciato da solo, si
m'hai mollato sul molo, non so neanche il perchè, eh perchè ?
Il sole risplende
la sabbia è rovente
non mi importa più niente del governo e di te, capito ?!
al maaaaare, non voglio più andaaaaare
che nessuno m'inviti
basta sabbia fra i diti .....uuuuuh
Valeva la pena, si
di trovare un sistema, mmh
per bruciarsi la schiena nonostante la crema
tu volevi la pomata, lo so, lo so
ma non l'ho mica trovata, però.....
c'ho qui l'insalata, fa lo stesso per te ? Eh ?!
la radio ripete, notizie sudate di città abbandonate e bambine perdute...
al maaaaare, non voglio più andaaaaare
basta cene di pesce
ballo liscio con contorno di cosce
al maaaaare, non voglio più andaaaaare
detesto gli scogli, si, si
le creme camogli
Non sopporto i faraglioni
Ferragosto e i gavettoni, no, no
gli animatori allegroni
la pizza quattro stagioni
bruciati dal sole
incrostati di sale
fitti come sardine
e son solo le tre, e son solo le tre, e son solo le tre, e son solo le tre
al maaaaare, non voglio più andaaaaare
non sopporto i bagnini
i cornetti e i panini
al maaaaare, no, non voglio più andaaaaare
basta bionde abbronzate e occasioni perdute
al maaaaare, sai non voglio più andaaaaare
che nessuno m'inviti
basta sabbia fra i diti ....
insomma! Basta! Sabbia! Fra! I ditiiiiiii! Eh
non ne posso più, uh, uh, uh
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