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venerdì 9 settembre 2011

Dimettersi è dura..

L'avevo già annunciato prima delle ferie, ho trovato un nuovo lavoro e ho dato le dimissioni, ma non pensavo che dare le dimissioni sarebbe stata una prova così difficile, quasi più complicato che superare i mille livelli di test e colloqui per essere assunti.
Ma perchè dimettersi è stato così difficile? Non è stato solamente il fatto che avevo un po' timore di dare la comunicazione al mio capo, persona che stimo e con cui mi sono trovata bene, né ai colleghi, con cui ho legato fin da subito. E non è stato neanche il fatto che avevo paura di essere considerata una "traditrice" dal resto del gruppo per questo prematuro abbandono. No, tutti sono stati comprensivi e felici per me, un po' tristi per la mia partenza, ma tutti hanno capito le mie motivazioni. 
Non è stato il dilemma etico-morale con cui i miei amici mi hanno un po' preso in giro durante queste ferie "ma come, con la crisi che c'è, con i disoccupati che aumentano, con molti di noi che stanno facendo fatica a trovare lavoro, tu ti licenzi????", anche se in effetti ho un po' pensato anche a questo. 
La cosa più difficile è stato proprio capire come darle, le dimissioni, letteralmente, cioè in che tempi, con che mezzi, rispettando quali scadenze ecc ecc. E, nonostante studi ed approfondimenti su internet, nonostante i consigli del capo, nonostante la consulenza di un amico che si occupa di questo, nonostante io abbia letto almeno 5 volte il mio contratto, ho comunque sbagliato la modalità di trasmissione delle dimissioni, e ieri, un giorno prima della cessazione del mio rapporto di lavoro, mi hanno telefonato dall'ufficio risorse umane. 
Io credevo avessero bisogno di accordarsi per lo svolgimento delle attività di fine rapporto e invece mi hanno gelata "Buonasera, a noi non risulta che lei abbia dato le dimissioni". Il tutto detto con un orrido accento milanese e con un tono veramente sgodevole. Panico. Terrore. Scoraggiamento. Ma sarà possibile che a 25 non sono neanche in grado di dimettermi per bene??? Possibile che questi perfezionisti delle multinazionali abbiano sempre da ridire su tutto, anche su come ci si dimette? 
Per farla breve avevo mandato la raccomandata con la lettera di dimissioni, l'avevo mandata nei tempi giusti, era stata ricevuta, eppure l'ufficio centrale di Milano non ne sapeva nulla.
Errore mio che avrei dovuto mandarla anche là?
Errore dei romani che non l'hanno inoltrata ai colleghi milanesi? Ancora non l'ho capito.
E così fino a stamattina ho temuto che ci sarebbero stati problemi, che mi avrebbero incatenata in ufficio e che non avrei potuto iniziare il nuovo lavoro lunedì. 
E invece alla fine ce l'ho fatta. Ho riconsegnato il pc, ho salutato tutti, ho mandato le ultime mail e archiviato tutto il mio materiale, ho fatto le valigie e ho preso un treno, spero l'ultimo per un bel po'.
E' stata dura ma sono anche riuscita a dimettermi, ed ho imparato la lezione: la lettera di dimissioni è sempre meglio consegnarla a mano, e dimettersi durante il periodo di prova, senza obbligo di preavviso, è molto più facile!!!

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