Pagine

domenica 24 febbraio 2013

L'esercizio della democrazia

Non potevo evitare di scrivere qualcosa sulla giornata elettorale di oggi, d'altronde se mi conoscete saprete bene quanto centrale ed appassionante sia per me la politica.

E quindi che dire di oggi? Come raccontare l'aria che respiro ai seggi? 
Come descrivere l'entusiasmo che mi prende quando vedo una moltitudine di persone che tenacemente e convintamente (ognuno delle proprie idee e cause, ci mancherebbe) dedicano una piccola parte della loro domenica per andare a votare, con la speranza di cambiare un po' in meglio il proprio paese.

Che dire dei signori anziani che con il passo incerto e la mano tremolante arrivano sempre puntuali ed immancabili al seggio con il sorriso sulle labbra, ricordando le lotte, i sacrifici e le rinunce per ottenere questo diritto? 
Che dire dei giovani 18enni che mi sembrano sempre molto più consapevoli di come son descritti e che arrivano per esercitare il loro primo voto?
Che dire degli scrutatori, dei presidenti e dei segretari (ma anche dei rappresentanti di lista) che ormai costituiscono quasi una piccola comunità e che per due giorni lavorano a ritmi serrati per permettere a tutti di votare?
E quest'anno - possiamo già dirlo anche se si voterà anche domani - abbiamo - perlomeno in Emilia Romagna - superato anche la prova neve. 

Ricordate il vostro primo voto? 
Io si, so quando è stato, in che occasione, cosa ho votato, chi erano i candidati e anche che preferenza ho espresso. Ma allo stesso modo ricordo le tante volte in cui, bambina, andavo al seggio con i miei genitori, qualche volta sarò anche entrata nella cabina elettorale con la mamma e mi chiedevo quando avrei anche io potuto fare quella cosa li.
è per tutti così emozionate e pieno di significato esercitare il proprio diritto di voto e partecipare così alla vita democratica del paese? 
Non so. Io sono cresciuta così, con la nonna che mi raccontava di aver votato la prima volta della nostra storia democratica e con la mamma e papà che mi portavano al seggio con loro, spiegandomi perchè era importante votare. Il voto e la politica non sono mai state un tabù nella mia famiglia, anzi.
Ma non è così per tutti. Stamattina appena sveglia ho assistito ad una scena che mi ha ricordato - nel suo inizio - alcune conversazioni avute da piccola con mia mamma. Una bimba chiede alla sua mamma di poter votare. Lei chiaramente le dice di no, le spiega che deve avere 18 anni e che ne mancano ancora circa 13. Fin qui tutto bene. Potevamo essere io con mia madre una ventina di anni fa. 
Poi però la signora aggiunge "ma tanto non ti perdi niente".
Mi sono dovuta trattenere dall'intervenire per insultare la madre e spiegare un paio di cose alla bambina.

Che le avrei detto?
Le avrei detto che votare è bellissimo. Ed è bellissimo anche stare ai seggi tutto il giorno, vedere tutti i miei concittadini che piano piano arrivano e votano, scrutare le facce e cercare di capire chi la pensa come te e chi no e aspettare con ansia i risultati.

Per chi non l'ha ancora fatto, buon voto.

Nessun commento:

Posta un commento