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martedì 3 aprile 2012

Workaholism e altri malanni

Workaholism è la sindrome da dipendenza dal lavoro, ovvero il comportamento patologico, un vero e proprio disturbo ossessivo-compulsivo,  di una persona troppo dedita al lavoro e che pone in secondo piano la sua vita sociale e familiare sino a causare danni a se stessa, al coniuge, ai figli. 
Ogni tanto voi vi sentite così stakanovisti da sfociare nell'ossessione, nella malattia? Riuscite sempre a dare il giusto ordine di priorità a scadenze e impegni, nella vita lavorativa ma non solo? Quante volte avete rinunciato ad una serata piacevole per lavoro? Quante volte un'emergenza sul lavoro vi ha guastato un programma che pregustavate già da tempo??? (che poi, parliamone... quali sono le emergenze sul lavoro?una mia collega romana e romanesca diceva sempre.. emergenze, non siamo mica medici!)
Ogni tanto capita, così come ultimamente mi sta capitando di fare tardi in ufficio, di slavoricchiare di sera, di accendere il pc aziendale nel week end... il lavoro mi piace, mi sento responsabilizzata, e così un po' di extra time vien da sè! Mi sembra normale essere sempre a disposizione, far tardi la sera, mostrarmi sempre disponibile, come se fosse scontato che io debba lavorare anche da casa o in ferie... Tanto che ultimamente sono stata accusata di "essermi venduta al capitalismo...". Va bè, a parte le gag e le esagerazioni, ho iniziato a riflettere..
Perchè si finisce ad essere ossessionati dal lavoro? Perchè ci si riduce a mettere il lavoro prima di tutto? 
Per soldi (...lì c'è poco da riflettere -almeno per me, visto che non mi pagano gli straordinari!), per fare carriera, per senso del dovere, perchè non si sa dire di no? A volte è per materialismo, altre volte è per dimostrare le proprie capacità, o semplicemente perchè si prova piacere a fare il proprio lavoro.
Io non sono certamente un caso patologico, ma, ogni tanto, inizio a sentire quella soddisfazione interiore per il lavoro che sto facendo, che mi spinge a fare di più.. bello, una bella sensazione,un privilegio, anche se non vorrei farmi prendere dall'entusiasmo fino a finire dritta dritta nella dipendenza del 2000!
L'antidoto a questa dipendenza? Continuare ad essere attivi, avere milioni di impegni, far parte di ognii associazione vi si presenti di fronte, fare volontariato, partecipare ad assemblee, cineforum, incontri di lettura.
Lavorare tanto va bene. Mi sento disponibile e flessibile (almeno in questa fase della mia vita), fare tardi in ufficio quando proprio è necessario non mi spaventa, ma la cosa che temo di più è che la mia vita si trasformi solo ed esclusivamente nel mio lavoro.
No, questo non mi capiterà, c'è tutto un mondo ... fuori dal mio open space.

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